Regime forfettario 2025 : Sale a 35.000 euro la soglia per dipendenti e pensionati

La Legge di Bilancio 2025 introduce un’importante novità per il regime forfettario: l’innalzamento del limite di reddito da lavoro dipendente o pensione, che passa da 30.000 a 35.000 euro, ampliando così le possibilità di accesso al regime.

Ma cosa cambia davvero? E soprattutto, è questo il “game changer” che serviva per rilanciare il mondo delle partite IVA?

𝐂𝐨𝐬𝐚 𝐂𝐚𝐦𝐛𝐢𝐚? 𝐀 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐢𝐫𝐞 𝐝𝐚𝐥 𝟐𝟎𝟐𝟓:

- I lavoratori dipendenti e pensionati con un reddito annuo non superiore a 35.000 euro potranno accedere o rimanere nel regime forfettario.
- Per chi è già nel regime, il superamento della vecchia soglia dei 30.000 euro (ma non dei 35.000 euro) non comporterà l’uscita dal regime agevolato.
- Il limite di fatturato annuo massimo per la partita IVA resta fissato a 85.000 euro.

Questa misura consente a più contribuenti di sfruttare i vantaggi del regime forfettario, come la flat tax al 15% (o 5% nei primi cinque anni, in specifici casi) e una gestione amministrativa meno onerosa.

𝐔𝐧 𝐯𝐚𝐧𝐭𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐫𝐞𝐭𝐨 𝐨 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐮𝐧 𝐫𝐢𝐭𝐨𝐜𝐜𝐨?

Pur rappresentando un passo in avanti, l’aumento della soglia da 30.000 a 35.000 euro rischia di essere poco incisivo. Con l’inflazione crescente e redditi medi in lento aumento, ci si chiede se questo ritocco possa davvero incentivare il lavoro autonomo o se resti solo un’operazione di facciata.

Chi supera i limiti di reddito (85.000 euro di fatturato o 35.000 euro da lavoro dipendente/pensione) dovrà comunque affrontare il passaggio a regimi fiscali significativamente meno vantaggiosi, spesso senza una transizione graduale.

𝐂𝐨𝐬𝐚 𝐅𝐚𝐫𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐏𝐫𝐞𝐩𝐚𝐫𝐚𝐫𝐬𝐢?

- Monitora il tuo reddito complessivo del 2024: questa sarà la base per verificare se puoi accedere o rimanere nel regime forfettario.
- Valuta i costi-benefici reali: il regime forfettario non è sempre la scelta migliore, specialmente per chi ha spese elevate che non possono essere dedotte.

Un passo in avanti, ma è sufficiente?

L’innalzamento della soglia a 35.000 euro è un segnale positivo, tuttavia il vero nodo resta la mancanza di una visione organica sul mondo del lavoro autonomo, troppo spesso penalizzato da incertezze normative e un’eccessiva pressione fiscale.

Per chi rispetta i requisiti, il regime forfettario rimane una scelta interessante, ma è essenziale pianificare con cura il proprio percorso fiscale.

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